domenica 4 marzo 2012

Hugo Cabret

Regia: Martin Scorsese
Cast: Asa Butterfield, Chloe Moretz, Ben Kingsley, Jude Law.
Anno: 2021
Genere: Fantasioso / Avventura

"Hugo Cabret" è una grande forma di amore verso il cinema da parte del regista Martin Scorsese, nonchè gradito dono per gli amanti della storia della settima arte e di un enorme cineasta quele è stato Geroges Mèliés. La dedizione di Scorsese per l'arte del cinema si può ravvisare e ripercorrere proprio in questo suo ultimo lavoro fatto di magia visionaria.
E' un film, ispirato al libro "La straordinaria invenzione di Hugo Cabret" di Brian Selznick, che si apre da subito con atmosfere magiche e fiabesche su una Parigi innevata, anche se poi pian piano si addentra in una dimensione più precisa: l'omaggio al caro buon cinema di Mèliés. Ed è proprio questa dedica al vecchio cinema che salva il film di Scorsere dal poco decollante inizio che sembra esser concentrato totalmente sull'aspetto fantasioso e fanciullesco.
Hugo Cabret è un dodicenne rimasto orfano prima di madre e poi di padre che finisce per vivere con suo zio, manuntentore di orologi, presso la stazione ferroviaria Gare Montparnasse di Parigi durante gli anni trenta. L'obiettivo di Hugo diventa quello di riparare un automa, per poter scoprirne il segreto, a cui stava lavorando il padre poco prima della morte. Nell'avventura di ricerca di questo segreto, Hugo sarà accompagnato da Isabelle, una bambina affidata al giocattolaio della stazione.
L'incontro e l'amicizia dei due ragazzi è uno degli aspetti più piacevoli del film: entrambi hanno delle passioni e le condividono portando l'altro nel proprio mondo. Isabelle è una divoratrice di libri, viaggia con la fantasia attraverso le parole scritte e le eroine delle storie che legge; Hugo è un amante dei film e del cinema, tanto che con il suo papà lo considerava un posto segreto. Isabelle porta Hugo nella grande biblioteca da cui va a prendere libri in prestito, mentre Hugo porta Isabelle al cinema dato che non c'era mai stata. La scena in cui i due ragazzi entrano furtivamente nel cinema (grandiosa la scena di Harold Lloyd appeso alla lancette dell'orologio) è uno dei momenti più emotivi del film, soprattutto alla luce del ricordo del volto e degli occhi esterrefatti e sorpresi di Isabelle dinanzi a tanta meraviglia.
"Hugo Cabret" ripercorre la storia del cinema, fino a giungere alle sue origini mostrando la grandiosità delle opere e della storia di Georges Mèliés interpretato da Ben Kinglesy. Di lì in poi è un susseguirsi di tante scene dedicate alle sue bellissime pellicole.
Questo film è tanta bellezza per gli occhi, è un vero spettacolo magico e visivo che riesce a farsi amare, soprattutto per tutti gli accorgimenti tecnici attenti e curati. La fotografia dai colori caldo-scuri permette di conferire la sensazione di un film fantasioso e di altri tempi; la colonna sonora segue bene le vicende dei personaggi; la regia e le inquadrature sono sensazionali. Peccato solo che la trama, se non fosse per l'omaggio alla storia del cinema, non riesca a tener il passo con la bellezza visiva.
Comunque tra le scene che più hanno colpito si può senz'altro menzionare quella del sogno nel sogno, di grande impatto emotivo e visivo, così come quella del treno che giunge a velocità sostenuta e che cerca di fermarsi perchè Hugo è sui binari; e sempre in tema di treni si può ricordare la proiezione del film "L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat "dei fratelli Lumiére che sembra davvero finir addosso al pubblico del cinema.
Molte sono ancora le scene straordinarie che si possono citare, proprio perchè "Hugo Cabret" è film sostanzioso, che incanta, stupisce, rapisce e fa sognare sia con gli occhi sia con la fantasia.

lunedì 13 febbraio 2012

Ho visto...

Effetto notte (di Truffaut, 1973). E' un film nel film. E' un notevole omaggio che il regista dedica all'arte del cinema. Truffaut stesso interpreta il ruolo del regista del film "Je vous presente Pamela" che si sta girando e lo fa in modo ammirevole: è un regista che collabora pienamente con i suoi colleghi e condivide le scelte e le idee. Ci sono scene stupende che è un piacere vedere e rivedere. Ad esempio il momento dell'arrivo del pacco che contiene libri che parlano di cinema e di registi formidabili (d'altronde è nota l'ammirazione e l'amore di Truffaut per alcuni cineasti). Belle le inquadrature che si concentrano sulle copertine e sui titoli di questi libri.
E poi ci sono le varie scene dei sogni che il regista Fernand fa. Su tutti voglio ricordare quello del bambino che stacca dal muro di un cinema chiuso le immagini del film "Quarto potere" di Orson Welles.
Imperdibile per gli amanti del cinema.

La camera verde (di Truffaut, 1978). Questo è un altro film che adoro del regista francese. Sebbene la trama sia poco entusiasmante il film merita tanto. Si parla di morte e del modo di ricordare e venerare il ricordo delle persone care che non ci sono più. Il protagonista Julien , interpretato da Truffaut, ha sviluppato e mantenuta intatta un'enorme devozione verso la memoria della sua sposa deceduta, tanto da fare della sua camera un vero ambiente di culto per poi arrivare a creare una vera e propria cappella dove ricordare anche tutte le persone amiche non più in vita. Vive per ricordare i morti e giunge quasi a distaccarsi dalla realtà e dalla vita. E in questo suo "progetto" coinvolge Cècilia, un personaggio interpretato con molta delicatezza che spingerà il protagonista alla riflessione.
Molto bello.

La donna che venne dal mare (di Francesco De Robertis, 1956) Ho beccato questo film per caso in TV e ho iniziato a guardarlo con interesse peccato che poi sia andato piuttosto scemando. E' un film in bianco e nero, l'ultimo del regista per poi passare alle pellicole a colori. E' un film di spionaggio ambientato in Gibilterra negli anni della seconda guerra mondiale. Sandra Milo interpreta la protagonista rendendola uno dei punti deboli della visione, oltre  ad una storia che in realtà non decolla mai. A parte qualche scena di mare che mi è piaciuta, per il resto nulla di memorabile.

lunedì 6 febbraio 2012

Ultime visioni

Inizio subito a parlare delle mie ultime visioni al cinema.

Midnight in Paris (di Woody Allen) è un film a dir poco splendido. E' di una eleganza e di una magia incredibili. E' un sogno ad occhi aperti, dove lo spettatore con il bizzarro Gil (Owen Wilson) viaggia nell'affascinante Parigi degli anni '20. Si incontrano scrittori, autori, pittori ecc. che hanno fatto la storia e per chi ha una certa inclinazione alla cultura classica è davvero bellezza per gli occhi e l'anima. Un grande ritorno di Woody Allen che descrive una sognante Parigi con occhi incantati.

The Artist (di Michael Hazanavicius) è il filmone degli ultimi tempi. Sarà che adoro il cinema muto, sarà che adoro i film in bianco e nero, ma The Artist per me è un capolavoro. Ripercorre un momento cruciale della storia del cinema: il passaggio dal muto al sonoro e il conseguente "decadimento" delle star del cinema muto considerate non più idonee per il nuovo modo di fare cinema. Assolutamente da non perdere.

Le Idi di Marzo (di George Clooney) ha un inizio molto lento e quasi distaccato, ma poi finisce per interessare. E' un film amaro, molto amaro, che descrive i meccanismi calcolatori che ruotano dietro il potere e la polita. Intrighi, bugie e macchinazioni guidano verso riflessioni su una realtà certamente non nuova e fin troppo conosciuta.

J.Edgar (di Clint Eastwood). Non potevo non vederlo, considerata la mia ammirazione per il regista. Il film ripercorre la vita di J. Edgar Hoover su un continuo parralellismo realtà/passato. Da un lato abbiamo l'Edgar invecchiato, che ricostruisce i ricordi delle sue azioni da Capo dell'FBI per la sua autobiografia, e dall'altro l'Edgar giovane che vediamo destreggiarsi tra il suo impegno per la difesa del suo Paese e le personali situazioni irrisolte (un cordone ombelicale non reciso dalla madre, una latente omossesualità ecc.). Se il film può vantare una regia raffinata e un Leonardo Di Caprio ormai decollato a livello recitativo, purtroppo si ritrova a fare i conti con uno sviluppo molto lento e noioso.

Sarà la volta buona!

Basta. Ho deciso: mi trasferisco qui e comincio da zero. Non credo che su questo blog scriverò vere e proprie recensioni di film come ho fatto negli ultimi anni sul mio blog precedente. Il tempo libero è notevolmente diminuito, ma io continuo ugualmente ad andare al cinema, a guardare film, a leggere libri e fare tutto ciò che mi piace. E visto che mi è sempre piaciuto annotare le mie visioni voglio continuare a farlo, ma lo farò in forma più sintetica, in modo da guadagnarne in costanza.
Spero!